Scommettere sugli sfavoriti (underdogs) può sembrare rischioso, ma è anche una delle strategie più gratificanti nel lungo periodo, se fatta con criterio. Molti scommettitori evitano gli outsider per paura di perdere, mentre altri puntano alla cieca su quote alte senza strategia. La verità sta nel mezzo: con un approccio intelligente, puoi identificare le giuste occasioni per scommettere su squadre o atleti sfavoriti e ottenere un ottimo ritorno sull’investimento, senza svuotare il conto. In questo articolo ti mostreremo come individuare gli underdog giusti, quali errori evitare e come gestire il tuo bankroll in modo responsabile.
Perché vale la pena considerare gli sfavoriti
Gli sfavoriti, per definizione, hanno quote più alte perché vengono considerati meno probabili alla vittoria. Ma questo non significa che non possano vincere. Gli scommettitori esperti sanno che le quote alte possono nascondere valore, soprattutto quando le statistiche o il contesto suggeriscono che le probabilità reali sono più alte di quanto il bookmaker stimi.
Esempi comuni:
- Una squadra in casa con buoni risultati recenti, ma data per sfavorita contro un “nome forte” in calo di forma.
- Un atleta motivato in un torneo minore, mentre il favorito è concentrato su obiettivi più importanti.
Quando riesci a trovare valore reale in una quota alta, anche una sola vincita può compensare più scommesse perse.
Analizza i dati e non l’immagine

Uno degli errori più comuni è scommettere solo in base alla reputazione. Le grandi squadre o i nomi famosi attirano molta attenzione, ma questo può influenzare le quote, rendendo l’underdog più interessante dal punto di vista del valore.
Cosa analizzare prima di scommettere su uno sfavorito:
- Forma recente: controlla le ultime 5–10 partite.
- Motivazione: lo sfavorito ha ancora obiettivi stagionali?
- Assenze importanti nella squadra favorita.
- Statistiche head-to-head: gli outsider a volte hanno ottimi precedenti.
- Condizioni di gioco: campo, meteo, calendario fittissimo.
Più informazioni hai, più razionale sarà la tua scommessa.
Gestione del bankroll: puntate piccole, ma costanti
Anche con analisi accurate, puntare sugli underdog comporta un rischio maggiore rispetto ai favoriti. Per questo è fondamentale gestire il tuo bankroll con estrema cautela. Non serve puntare grosse somme: basta una strategia a basso rischio, con puntate contenute su quote alte.
Ecco alcune regole:
- Non puntare più del 2-3% del tuo bankroll su una singola scommessa.
- Non aumentare la puntata dopo una perdita nel tentativo di recuperare.
- Pianifica scommesse multiple nel tempo: la strategia è vincere nel lungo periodo, non con un solo colpo.
Puoi anche usare sistemi come il Kelly Criterion per determinare la dimensione ideale della puntata, basata sul valore stimato.
Quando evitare l’underdog: segnali d’allarme

Non tutti gli sfavoriti meritano attenzione. Ci sono situazioni in cui la quota alta è giustificata, e puntarci sopra è solo un azzardo.
Evita l’underdog se:
- Ha una lunga serie negativa senza miglioramenti visibili.
- Ha già perso motivazione o è matematicamente fuori da qualsiasi obiettivo.
- Affronta un avversario in massima forma e al completo.
- Le quote sono altissime senza movimenti di mercato a favore.
In questi casi, è meglio passare oltre o cercare altre tipologie di scommesse (es. +1.5 handicap, over/under).
Conclusione: il segreto è il valore, non la sorpresa
Scommettere sugli sfavoriti non significa cercare miracoli, ma riconoscere quando il mercato ha sottovalutato una possibilità. Con analisi approfondita, gestione del rischio e una buona dose di pazienza, le scommesse su underdog possono diventare una parte redditizia della tua strategia.
Ricorda: non si tratta di vincere ogni volta, ma di fare scommesse con valore positivo nel tempo. Se giochi con testa e non con il cuore, anche i “piccoli” possono regalarti grandi soddisfazioni.